Museo diffuso – 800 ANNI DI SAN FRANCESCO. TUTTO CANTA IL CREATO
15 novembre 2025
Dal 15 novembre 2025 all’1 febbraio 2026
Museo Civico di Crema e del Cremasco
800 ANNI DI SAN FRANCESCO. TUTTO CANTA IL CREATO
Anche il Museo Civico di Crema e del Cremasco partecipa alla terza edizione del Museo diffuso per ricordare il Cantico delle Creature di san Francesco.
Nell’anno dedicato alla celebrazione del Cantico delle Creature – cuore pulsante del cammino dei Centenari francescani verso l’ottavo centenario della morte di Francesco d’Assisi nel 2026 –, dodici musei in Lombardia si uniscono in un progetto corale, che giunge alla sua terza edizione: un Museo diffuso che intreccia arte e spiritualità.
Il Museo diffuso custodisce opere antiche e contemporanee che si lasciano ispirare dal Cantico e dalla spiritualità francescana e dialogano con i temi che Francesco consegna alla storia: la lode al Creatore attraverso le creature, la fraternità cosmica, la bellezza come via spirituale.
Opera selezionata
San Francesco d’Assisi
Vincenzo Civerchio
olio su tavola, 1505
misure: 76×46 cm
Questa piccola tavoletta, dalla forma inconsueta a mandorla profilata da una raffinata cornice ad archetti dorati trilobati, ritrae san Francesco d’Assisi a mezzo busto in meditazione sul Crocifisso: il santo, infatti, fissa assorto la croce che sta reggendo con la mano destra. Il fondatore dei francescani è subito riconoscibile dal saio cenerino stretto in vita da un cordone, dalla ferita al costato e dalle stimmate della mano destra – l’altra mano non è visibile – intuibile dai raggi che da essa scaturiscono. Davanti alla figura sta un leggio dove poggiano un rotolo e un libro aperto.
Le esigue dimensioni dell’opera e l’intenso patetismo della figura hanno fatto pensare a un suo impiego originario per devozione privata. Data la singolare forma della tavola, non si può però escludere che potesse invece far parte di una struttura più complessa, come per esempio un polittico successivamente smembrato.
La tavola è firmata da Vincenzo Civerchio nel vertice inferiore con le consuete lettere V e C intrecciate entro un compasso, sigle riscontrate in molte opere del pittore cremasco, mentre è possibile leggere la data capovolta MCCCCCV nell’intestazione del rotolo aperto sul leggio davanti al santo.
Innegabili sono le forti influenze da Foppa e da Bergognone in questa piccola opera che si contraddistingue per l’elevata qualità esecutiva e per la sapiente capacità di resa dello spazio, evidente soprattutto nel ricercato scorcio del Crocifisso.