Conferenza – FEDERICO PESADORI. Dalla versificazione popolare alla poesia vernacolare scritta

15 novembre 2024

Venerdì 15 novembre 2024
Ore 17.00
Sala Frà Agostino
Piazzetta Winifred Terni De Gregorj 5, Crema

Conferenza
FEDERICO PESADORI.
Dalla versificazione popolare alla poesia vernacolare scritta

con Vittorio Dornetti e Franco Gallo

Federico Pesadori (Vergonzana, 1849 – Bolzano, 1923), figura cardinale della poesia dialettale cremasca, condivide con il tardo Ottocento la problematica del rapporto tra lingua nazionale e vernacolo. A quest’ultimo affida il compito di una espressione diretta e concreta della vita. Le sue composizioni, pur con qualche aspetto idillico, nostalgico e larmoyant, sono per lo più destinate al ritratto vivace e puntuale di caratteri e ambienti. Ai temi propri del mondo locale aggiunge un talento per la cronaca e la pole-mica, anche in campo politico, spesso sul piano della satira e della critica dei comportamenti e degli atteggiamenti, in continuità rivendicata (pur se problematica) con la versificazione popolare.

Vittorio Dornetti (1951) ha frequentato il Liceo Classico “Alessandro Racchetti” e si è laureato in lettere classiche alla Statale di Milano. Ha svolto per oltre quarant’anni la professione di insegnante di lettere e di storia antica presso il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Crema. Come studioso e ricercatore si è occupato di letteratura medievale, di Matteo Bandello e Straparola da Caravaggio e infine ha pubblicato saggi su autori cremaschi, in particolare su Federico Pesadori, su Matteo e Francesco Sforza Benvenuti. Ultimamente con Franco Gallo si è interessato di poeti cremaschi contemporanei.

Franco Gallo (1962) studia da anni la poesia cremasca contemporanea, alla quale sta dedicando una serie di articoli su “Insula Fulcheria”, in una serie annuale progettata dal 2018 al 2025. Sulla produzione degli autori vernacolari locali (L. Agostino, C. A. Sacchi, G. Vailati e altri) ha realizzato alcuni saggi, ultimo dei quali è un articolo di prossima pubblicazione sulla medesima rivista, dedicato proprio a Federico Pesadori e scritto a quattro mani con Vittorio Dornetti.

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