Green economy ovvero un’economia circolare

06-02-2020

«La nostra è la prima generazione che ha compreso appieno
il danno che abbiamo arrecato al nostro pianeta, la nostra casa,
e probabilmente è anche l’ultima che ha la possibilità di fare qualcosa al riguardo.»

(Kate Raworth)

Giunta alla sua quarta edizione, la Scuola di Educazione all’Economia, propone anche per l’anno 2020 una serie di 10 incontri che si svolgeranno tra febbraio e aprile.
Il corso è organizzato dall’associazione culturale CremAscolta, con la collaborazione e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Crema.

La Scuola di Educazione all’Economia, sempre mirata a temi contingenti, affronterà la problematica questione della GREEN ECONOMY, ovvero un’economia che può (e deve) essere circolare, grazie alla pianificazione di riutilizzo dei materiali in successivi cicli produttivi, riducendo così gli sprechi.
«Abbiamo avvelenato l’atmosfera, la terra e i mari, abbiamo fatto scempio di foreste. Il tutto a causa del nostro modello di sviluppo. E intanto stiamo già pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, di sicurezza alimentare, di biodiversità, di eventi atmosferici estremi legati al cambiamento climatico, come pure in fatto di sprechi di risorse, non solo finanziarie. È possibile una Green Economy che elimini alla fonte le emissioni di gas serra, il ricorso a sostanze inquinanti nell’agricoltura e nell’industria, lo sperpero di alimenti, in altre parole, un’economia circolare che preveda zero rifiuti?»
Con questo corso, CremAscolta si propone non solo di offrire gli strumenti di base per orientarsi nella complessità dei giorni nostri, ma anche di suggerire qualche ipotesi di lavoro che abbia una ricaduta sul territorio cremasco.

Non possiamo dimenticare che il 2016 è stato l’anno più caldo di tutta la storia meteorologica mentre il 2019 il più caldo in assoluto in Europa, né possiamo scordarci che in Antartide e in Groenlandia ogni anno si sciolgono circa 300 miliardi di tonnellate di ghiacciai o che i nostri ghiacciai alpini sono destinati a scomparire entro la metà del secolo e soprattutto non possiamo dimenticare che tutto questo avrà notevoli ripercussioni sull’agricoltura e di conseguenza sull’economia in generale.
Non sarebbe quindi possibile pensare un modello di sviluppo che consenta a tutti gli uomini di godere delle risorse della Terra, riducendo sensibilmente il livello dei consumi di noi occidentali ed elevando quello dei paesi poveri?
In seguito agli allarmanti rapporti dell’ONU, in seguito all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e in seguito all’opera di sensibilizzazione delle generazioni più giovani ispirate dalla carismatica figura di Greta Thunberg, è giunto il tempo che anche la nostra comunità si interroghi sull’argomento e, perché no, faccia la propria parte, senza sottovalutare la gravità del problema e i rischi che stiamo correndo.
Ma è ancora possibile intervenire?
Nonostante sia già stata avviata una rivoluzione verde, non si rivelerà un’impresa semplice, soprattutto perché si dovrà mettere in discussione il nostro modello economico per intero, nonché le nostre tradizioni culturali e le abitudini alimentari.
Sebbene sia vero che l’Italia sta già facendo la sua parte, in quanto la nostra agricoltura biologica è leader nel mondo e la chimica verde è un fiore all’occhiello del nostro export, in quanto siamo leader in Europa nella produzione di acciaio con la tecnologia dell’arco elettrico e ricicliamo la carta ben oltre la media europea… è altrettanto vero che la strada da percorrere è ancora lunga e in salita.
Ce la faremo?
Ricordando che lo stesso Parlamento europeo ha previsto, entro il prossimo decennio, lo stanziamento di mille miliardi di euro per la Green Economy, il corso organizzato congiuntamente da CremAscolta e dal Comune di Crema vuole essere uno strumento per scegliere la vita, sempre.
Magari anche Crema riceverà un nuovo impulso e si impegnerà per diventare una città pilota nella rivoluzione verde.

«Nessuno se non noi distruggerà la Terra e nessuno se non noi la salverà […]
Noi siamo il Diluvio e noi siamo l’Arca.»

(Jonathan Safran Foer)

GLI INCONTRI:

• Martedì, 11 febbraio 2020 ore 21
Prof. Stefano Caserini, Docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici, Politecnico di Milano.
Il clima è cambiato: le cause del riscaldamento climatico, gli impatti e le azioni necessarie.
• Venerdì, 14 febbraio 2020 ore 21
Dott. Fiorella Belpoggi, Responsabile scientifico Istituto Ramazzini di Bologna.
L’avvelenamento della terra e delle acque e l’inquinamento elettromagnetico.
• Venerdì, 21 febbraio 2020 ore 21
Prof. Andrea Canidio, Docente IMT, Scuola di alti studi, Lucca e INSEAD, Fontainebleau.
Cambiamenti climatici: cosa costa agire e cosa costa non agire. Uno sguardo sui modelli economici.
• Venerdì, 28 febbraio 2020 ore 21
Prof. Patrizia Farina, Demografa, Università Bicocca.
Dinamiche demografiche e sostenibilità ambientale.
• Venerdì, 6 marzo 2020 ore 21
Dott. Primo Lanzani, Responsabile Sviluppo, Assist. Tecnica e Centro tecnologico di Soc. di Polimeri gruppo Eni.
Le energie rinnovabili e il «problema plastica».
• Lunedì, 9 marzo 2020 ore 21
Dott. Maurizio Ambrosini, Docente di sociologia delle migrazioni, Università degli Studi di Milano.
Cambiamenti climatici e migrazioni forzate: un nesso da approfondire.
• Venerdì, 13 marzo 2020 ore 21
Porf. Marco Passigato, Mobility Manager di Ateneo, Università degli Studi di Verona.
Verso una viabilità eco-sostenibile.
• Venerdì, 20 marzo 2020 ore 21
Loris Bassani ed Emanuele Marchi.
Il ruolo prezioso degli alberi i città. La figura dell’arboricoltore professionista.
• Venerdì, 27 marzo 2020 ore 21
Dott. Alessandro Asmundo, Forum per la Finanza sostenibile.
Lo stato dell’arte della finanza sostenibile in Europa e in Italia e gli strumenti e le tipologie di investimento dedicate al contrasto ai cambiamenti climatici.
• Venerdì. 3 aprile 2020 ore 21
Prof. Giovanni Valotti, Docente di Economia alle aziende e delle amministrazioni pubbliche, Università Bocconi.
Per un’economia circolare.