Il Manierismo a Crema

09-10-2019

La mostra Il Manierismo a Crema. Un ciclo di affreschi di Aurelio Buso restituito alla città, realizzata dal Museo Civico di Crema e del Cremasco nelle sale della pinacoteca, presenta al pubblico un ciclo di ventisette dipinti murali, rara testimonianza superstite dell’opera del cremasco Aurelio Buso de Capradossi (Crema, 1505 circa – post 1582).
La mostra, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova e il Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova, rappresenta un’iniziativa collegata alla grande mostra Giulio Romano a Mantova. Con nuova e stravagante maniera poiché Aurelio Buso fu attivo a Mantova nel cantiere di Palazzo Te nel 1531, proprio assieme a Giulio Romano. È un evento al quale il Museo Civico di Crema e del Cremasco ha iniziato a lavorare nel 2018 quando, grazie al sostegno dell’Associazione Popolare Crema per il Territorio – Banco Popolare ha potuto acquisire 22 nuovi strappi d’affresco di Aurelio Buso da collezione private. Tali dipinti sono stati in seguito restaurati, anche con il contributo di Regione Lombardia. Il Museo presenta ora il ciclo completo degli affreschi condividendo con la Città la nuova acquisizione, i restauri ed uno studio scientifico di approfondimento sull’opera del pittore cremasco. La curatela scientifica della mostra e degli studi su Aurelio Buso è affidata a Gabriele Cavallini e
Matteo Facchi, mentre l’allestimento espositivo vede la collaborazione dell’Architetto Elisabetta Nava. Oltre all’acquisto degli strappi d’affresco nel 2018, l’Associazione Popolare Crema per il Territorio ha sostenuto anche la realizzazione degli allestimenti della mostra che presenta ai cittadini un intervento importante per la tutela e la valorizzazione della memoria storico artistica. Regione Lombardia ha concesso il patrocinio ed un contributo che ha permesso la realizzazione
degli studi sull’artista cremasco e la pubblicazione del catalogo scientifico della mostra.

Il Ciclo di affreschi
Gli affreschi, databili tra il 1560 e il 1580 circa, raffigurano scene mitologiche. In origine decoravano il piano nobile di Palazzo Alfieri, edificio ancora esistente in via Mazzini 16 a Crema. Nel 1933 le pitture furono strappate e acquistate da Paolo Stramezzi che li collocò nella villa suburbana detta la Perletta, nel quartiere di San Bartolomeo ai Morti sempre a Crema. Nel 1963 il collezionista donò cinque lacerti al Museo Civico di Crema e del Cremasco da poco istituito. Nel
2018 il Comune di Crema ha potuto acquisire dalla stessa collezione altri ventidue dipinti in modo da riunire il ciclo. Le opere, molto ammalorate per lo strappo non perfettamente riuscito e per le condizioni di conservazione, sono state sottoposte a un primo intervento di restauro che ne ha garantito la conservazione e migliorato la leggibilità. Il frutto di questo lavoro viene ora condiviso con la cittadinanza attraverso questa mostra realizzata

Aurelio Buso de Capradossi
Aurelio Buso de Capradossi (Crema, 1505 circa – post 1582) ebbe grande importanza in vita, ma della sua opera sopravvivono solo pochissime testimonianze. Allievo di Polidoro da Caravaggio a Roma negli anni Venti del Cinquecento, attivo a Mantova nel cantiere di palazzo Te nel 1531 insieme a Giulio Romano, diffuse il nuovo linguaggio manierista elaborato nella Roma di Raffaello nel nord Italia lavorando a Genova e Milano oltre che nel Cremasco. Purtroppo le sue opere più importanti, all’esterno del Palazzo della Meridiana a Genova e in Palazzo Marino a Milano, sono molto degradate per l’usura degli agenti atmosferici o completamente distrutte per i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Rimangono dunque pochi esempi della sua pittura, fra cui solo i dipinti nell’abside del santuario della Pallavicina a Izano e sulla controfacciata della Cattedrale di Crema sono visibili al pubblico, mentre i dipinti in Palazzo Zurla – De Poli a Crema, nella torre Vimercati Sanseverino di Azzano (frazione di Torlino Vimercati) e nella villa Vimercati Sanseverino – Griffoni Sant’Angelo – Albergoni di Moscazzano non sono accessibili, sebbene questi ultimi s’intravvedano in alcune scene del film premio Oscar “Call me by your name di Luca” Guadagnino girato nella dimora.

20 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020
Il Manierismo a Crema. Un ciclo di affreschi di Aurelio Buso restituito alla città