#TurismoCrema: fra arte e fede alla scoperta della Crema Sacra

28-07-2020

Le chiese del centro città sono dei veri gioielli: Crema è una galleria di arte sacra che spazia dal gotico lombardo della Cattedrale alle forme rinascimentali della Basilica di Santa Maria della Croce appena fuori dal centro cittadino. Il Cinquecento è rappresentato dalla chiesa di San Bernardino in città e l’epoca barocca è ben rappresentata dalla chiesa di San Benedetto, di Santa Maria delle Grazie e di San Giovanni con i loro stupefacenti interni completamente affrescati. Si arriva poi alle testimonianze di epoca settecentesca con le chiese di San Giacomo e della Santissima Trinità.

Il percorso parte da piazza Garibaldi dove incontrerete la chiesa di San Benedetto che sorge dove un tempo si trovava un edificio di culto privato, poi donato ai monaci benedettini. L’attuale chiesa fu ricostruita in epoca barocca su progetto dell’architetto milanese Francesco Maria Richini. Fu quindi risistemata la facciata a doppio ordine, entrambi scanditi da colonne e pilastri che ne accentuano la monumentalità. L’interno è costituito da un’unica navata e presenta quattro cappelle laterali che custodiscono affreschi e dipinti realizzati dai migliori artisti cremaschi: Carlo Urbino, Tommaso Pombioli, Gian Giacomo Barbelli e Giovan Battista Botticchio. La zona del presbiterio è invece decorata da un ciclo di tele ad opera di Martino Cignaroli, pittore veronese.

Da qui il percorso prosegue verso la centralissima piazza Duomo nella quale potrete incontrare la Cattedrale cittadina.

Il Duomo di Crema è stato costruito in cotto, il tipico materiale della pianura padana, in epoca medievale tra il 1284 e il 1341, sulle rovine di un’antica chiesa, della quale si conservano i resti delle fondamenta nella cripta. Si tratta di un esempio di gotico lombardo che unisce elementi architettonici ancora propri dell’epoca romanica, come il portone d’ingresso, ai nuovi dettami dello stile gotico, quali il rosone in marmo bianco della facciata. L’interno conserva solo una piccola parte dell’originale decorazione ad affresco, che doveva ricoprire interamente le pareti, e molte testimonianze dell’arte locale. Merita una menzione particolare il Crocifisso ligneo conservato all’interno della chiesa che si narra ritrasse le gambe quando fu dato alle fiamme e che da secoli è oggetto di venerazione da parte dei cremaschi, che a lui si rivolsero in momenti di particolare bisogno.

Appena dietro piazza Duomo, in via Forte, nascosta tra i palazzi si trova la chiesa di San Bernardino in città, che fu innalzata tra il 1518 e il 1534 per commemorare la visita a Crema di San Bernardino da Siena avvenuta cent’anni prima. L’esterno è molto semplice e scarno. La chiesa, oggi adibita ad auditorium per la sua ottima acustica, è anche definita la pinacoteca sacra della città in quanto l’interno è ricchissimo di dipinti sia di pittori locali (Civerchio, Ferrario, Pombioli, Picenardi..) sia di artisti “stranieri” (Pietro Marone, Galliari, Cignaroli…). Le decorazioni monocrome della volta sono opera dello scenografo Luigi Manini, mentre l’Annunciazione dell’arco trionfale, seppur pesantemente restaurata, è opera di Vincenzo Civerchio.

Tornando in piazza Duomo e oltrepassando il Torrazzo incamminiamoci in via XX Settembre, dove possiamo incontreremo la settecentesca chiesa della Santissima Trinità.

Costruita tra il 1737 e il 1740 su progetto del comasco Andrea Nono, la chiesa si distingue per la presenza di due facciate riccamente decorate in stile rococò. Il campanile è sovrastato dalla statua del Salvatore che ruota a seconda della direzione del vento. All’interno rimarrete estasiati dalla ricchezza decorativa e dall’abbondanza di oro. La volta è completamente affrescata dal pittore Fabrizio Galliari, nelle cappelle invece campeggiano dipinti di celebri pittori locali e non. Non ultimo da notare la decorazione illusionistica che simula l’architettura dell’abside.

In fondo a via XX settembre vi troverete in piazza Giovanni XXIII, al termine della piazza sulla sinistra si incrocia via delle Grazie che porta all’omonimo santuario.

La costruzione del Santuario di Santa Maria delle Grazie fu avviata nel 1601 dove già sorgeva una piccola cappella che ospitava l’immagine miracolosa della Madonna col Bambino (oggi collocata sull’altare) che in precedenza decorava il vicino Torrione della Madonna (oggi sito all’interno del parco Campo di Marte). La decorazione interna fu affidata qualche anno dopo (1641-43) al celebre pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli e narra gli episodi della vita della Vergine con effetti scenografici e teatrali nel tipico stile barocco. Al centro della volta si ammira l’Assunzione e agli angoli gli Evangelisti, mentre ai lati dell’ingresso si trovano le figure di San Rocco e San Sebastiano sovrastate dall’Adorazione dei Magi.

Ritornando sui vostri passi o deviando per qualche viuzza trasversale è possibile raggiungere via Matteotti dove potrete visitare altre due chiese degne d’attenzione.

L’Oratorio di S. Giovanni Battista venne eretto alla fine del Cinquecento grazie ai confratelli della Compagnia della Carità (motivo per il quale sull’ingresso si trova il motto “Charitas”) come proprio luogo di culto, sopra i resti della casa di Caterina degli Uberti collegata alla nascita della Basilica di Santa Maria. La decorazione ad affresco degli interni fu compiuta da Gian Giacomo Barbelli nel 1636 il quale rappresentò le Storie della vita di San Giovanni Battista e le Opere di Misericordia, così come le due tele dell’Annunciazione. La tela con la Decollazione del Battista sull’altare è stata attribuita invece a Camillo Procaccini, pittore milanese.

La Chiesa di S. Giacomo, che nelle forme attuali è frutto del quinto rifacimento attuato nel Settecento (1749), è l’unica chiesa in città con scalinata d’accesso. La decorazione ad affresco e i dipinti del presbiterio ricordano le vicende del santo martire a cui è dedicata la chiesa. Le cappelle laterali sono ricche di tele, tra cui compaiono opere di Civerchio, del Legnanino, del Pitocchetto, di Lucini solo per menzionarne alcuni.

Ultima tappa obbligata alla scoperta dei luoghi della fede cremasca è il Santuario di Santa Maria della Croce, leggermente fuori dal centro cittadino: per raggiungerlo potete optare per una piacevole camminata di una ventina di minuti lungo il viale di santa Maria oppure spostarvi con i vostri mezzi.

La Basilica fu costruita per volere della cittadinanza a partire dal 1490 sul luogo dell’apparizione della Madonna a Caterina degli Uberti. Il progetto del santuario fu affidato a Giovanni Battagio, collaboratore del Bramante, che concepì l’edificio a pianta centrale ispirandosi all’architettura rinascimentale; i lavori furono tuttavia conclusi da Giovanni Antonio Montanaro. L’esterno è dominato dal grosso tiburio centrale (sovrastruttura che ricopre la superficie curva della cupola) con tre ordini di gallerie sovrapposte affiancato da quattro cappelle. L’interno, ottagonale, è dominato dalla spettacolare volta affrescata con Il Trionfo della Croce, mentre agli altari laterali si possono ammirare le pale, opere di Carlo Urbino, Bernardino e Antonio Campi.